martedì 6 dicembre 2016

La festa prima delle feste - Un piccolo cult mancato

Di Emanuele Paglialonga
 
 
Il 7 dicembre in Italia e il 9 negli Stati Uniti arriverà in sala, distribuito dalla Universal, La festa prima delle feste (Office Christmas Party), diretto da Josh Gordon e Will Speck.
In un loro precedente lavoro, Due cuori e una provetta, la coppia di registi aveva diretto un’altra coppia, che ritorna anche per questo film, quella formata da Jennifer Aniston e Jason Bateman.
Il cast è affollatissimo (Jillian Bell, Courtney B. Vance, Rob Corddry, Vanessa Bayer, Randall Park, Sam Richardson, Jamie Chung per citarne alcuni), ma lo schermo Jason e Jennifer lo dividono principalmente con T.J. Miller, Olivia Munn e un’eccezionale Kate McKinnon
 
Il centro principale della vicenda è il Christmas Party aziendale organizzato dal boss Clay (T.J. Miller)  dal suo fidato Josh (Jason Bateman). La loro azienda informatica non naviga in buone acque, e la festa di Natale potrebbe rivelarsi l’occasione di fare di nuovo felici gli impiegati e di accaparrarsi soprattutto le simpatie di Walter (Courtney Bernard Vance), pezzo grosso del settore con cui potrebbero chiudere un contratto milionario e risollevare così le sorti della compagnia. Come è naturale e anche scontato che sia per il genere, la festa andrà incontro a un’inevitabile degenerazione.

Apparentemente ci si potrebbe rapportare a questo film come con le svariate mediocri commedie che l’America continua a sfornare. Non è Frankenstein Junior, intendiamoci, ma come nel caso di Bad Moms, uscito in sala pochi mesi fa, e in generale come si dovrebbe fare per ogni film, è necessario prendere visione prima di, eventualmente, stroncare. 
 
 
Molto meno superficiale di quel che potrebbe sembrare, lo script de La festa prima delle feste trova la sua forza nel gestire venti fra personaggi principali e secondari, ognuno dei quali sfaccettato e con una credibile background story. Niente macchiette. Sembrerà poco, ma è in realtà una grande conquista.
La sceneggiatura di Justin Malen, Laura Solon e Dan Maze costruisce una situazione corale assolutamente ben calibrata, in grado di far simpatizzare lo spettatore senza grosse difficoltà coi personaggi che affollano lo schermo; spassosi anche i giochi e riferimenti cinematografici. 
Mancano però una visione e un genio comico travolgenti: le battute sono simpatiche, alcune gag fanno sorridere, un paio di situazioni fanno ridere, ma non c’è una scena o una trovata comica in grado di imprimersi nella memoria dello spettatore.
Eccezion fatta per le evitabilissime flatulenze di Kate McKinnon (delle quali, essendo lei una furia e un grande talento comico, non ha evidentemente bisogno), per il resto e per fortuna non si scade mai in banalità e orribili trovate. Ed è un merito. Il non proporre però nulla di rivoluzionario sul fronte comico dopo un così sapiente lavoro di scrittura e di struttura, è davvero un peccato.

La festa prima delle feste è, quindi, un buon lavoro che avrebbe potuto aspirare a diventare un piccolo cult.

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