venerdì 20 aprile 2018

Ghost Stories - L'horror che viene dal teatro

Non fatevi ingannare partendo dal presupposto che sia il solito film horror, perché non lo è.
Di Ghost Stories si vorrebbe dire molto ma farlo potrebbe compromettere il film.


Ghost Stories arriva direttamente dall’omonima pièce teatrale inglese.
Ha esordito alla Liverpool Playhouse a febbraio del 2010 e da lì, le rappresentazioni non si sono più fermate, toccando il West End ma anche Toronto, Shanghai, Lima, Sydney e Mosca.
Chi ha realizzato questo spettacolo teatrale e, successivamente il film, sono Andy Nyman e Jeremy Dyson. Il loro scopo è stato quello di dare luogo ad una forma di spettacolo che si basasse sullo stupire, sul sorprendere e spaventare gli spettatori, immergendoli letteralmente in questo contesto.


Ghost Stories racconta la storia del professor Philip Goodman (Andy Newman), conosciuto per essere molto scettico riguardo qualsiasi evento sovrannaturale: conduce un programma televisivo, nel quale smaschera false sedute spiritiche e sedicenti sensitivi.I l professore dovrà mettere alla prova se stesso nel momento in cui gli verrà affidato il compito di indagare su tre casi di attività paranormale.

Ghost Stories è un fenomeno interessante, perché prende i cliché dell’horror, sul quale sembra basarsi, deviando completamente altrove. I jumpscare sono presenti, ma il film si basa su ben altro: inquadrature ed effetti speciali (non da green screen, s’intende) non sono lasciate al caso, ma curate nel minimo dettaglio, così come le atmosfere generate dalla commistione di location, fotografia e sonoro.
Tutto concorre a formare un grande quadro, nel quale lo spettatore s’immerge e si trova impotente ed impaziente di capire cosa realmente stia succedendo.
La regia di Newman e Dyson è di natura marcatamente teatrale: ciò non significa che esso crei una quarta parete nella quale non si possa accedere, anzi. Questa parete è scomparsa, come scomparirà lo scetticismo di chi si approccerà a questo film.
Oltre ad Andy Nyman (regista ed interprete del professore) nel cast figurano Martin Freeman, Paul Whitehouse e Alex Lawther (visto recentemente in The end of F***ing World). Tre attori inglesi con lo stesso talento, alla prova con il genere horror, regalando interpretazioni ricche di british & black humor e di drammaticità.


Trovate l'articolo completo su My Red Carpet.

giovedì 19 aprile 2018

David Cronenberg: a lui il Leone d'oro alla carriera!

È stato attribuito a David Cronenberg il Leone d’Oro alla carriera per un regista della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto – 8 settembre 2018).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. 
Lo stesso direttore ha dichiarato: “Benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror, sin dai suoi primi film scandalosamente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitation, costruendo film dopo film un edificio originale e personalissimo. Ruotando intorno all’inscindibile relazione di corpo, sesso e morte, il suo universo è popolato di deformità grottesche e allucinanti accoppiamenti, nel cui orrore si riflette la paura per le mutazioni indotte nei corpi dalla scienza e dalla tecnologia, la malattia e il decadimento fisico, il conflitto irrisolto fra lo spirito e la carne. La violenza, la trasgressione sessuale, la confusione di reale e virtuale, il ruolo deformante dell’immagine nella società contemporanea, sono alcuni dei temi ricorrenti, che contribuiscono a fare di lui uno dei cineasti più audaci e stimolanti di sempre, un instancabile innovatore di forme e linguaggi”.



La fama di David Cronenberg è quella di un vero autore, saldamente stabilita da un corpo di opere particolarmente personale, che include: Il demone sotto la pelle (1975), Rabid – Sete di sangue (1977), Veloci di mestiere (1979), Brood – La covata malefica (1979), Scanners (1981), Videodrome (1983), La zona morta (1983), La mosca (1986), Inseparabili (1988), Il pasto nudo (1991), M. Butterfly (1993), Crash (1996), eXistenZ (1999), Spider (2002), A History of Violence (2005), La promessa dell’assassino (2007), A Dangerous Method (2011), Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014).
Nel 1991, con Il pasto nudo, Cronenberg è stato in Concorso al Festival di Berlino, dove nel 1999 ha vinto l’Orso d’argento con eXistenZ.
I film di Cronenberg Crash, Spider, A History of Violence, Cosmopolis e Maps to the Stars sono stati in gara per la Palma d’oro a Cannes, dove nel 1996 Crash ha vinto il Premio speciale della Giuria. Nel 2011, A Dangerous Method  è stato in Concorso alla Mostra di Venezia.
Spesso definito uno dei più grandi e influenti registi al mondo, Cronenberg ha guadagnato coi suoi film l’elogio e l’apprezzamento della critica internazionale. Nel 1999 ha presieduto la Giuria del Festival di Cannes, dove nel 2006 è stato premiato col riconoscimento alla carriera, la Carrozza d’oro.
Nel complesso, i suoi film sono stati nominati a sette Golden Globe e quattro Oscar. Cronenberg ha ricevuto nomination ai BAFTA e ai César per A History of Violence e La promessa dell’assassino. Ha ottenuto premi al Festival di Toronto, al Directors Guild of Canada e ai Canada Genie’s Awards.
Il corto di Cronenberg At the Suicide of the Last Jew in the World in the Last Cinema in the World, interpretato anche da lui stesso, è stato realizzato nel 2006 per la serie di film Chacun son cinéma che hanno celebrato il 60° anniversario del Festival di Cannes.
Altre speciali commissioni includono Camera (2000), realizzato per il 25° anniversario del Festival di Toronto, e The Nest (2013), come parte della mostra e della retrospettiva David Cronenberg Evolution del Festival di Toronto.
Nel 2006 Cronenberg è stato guest curator all’Art Gallery di Ontario per la mostra Andy Warhol/Supernova: Stars, Deaths and Disasters, 1962-1964. Cronenberg ha realizzato l’innovativa colonna sonora di un’audioguida, con commenti di molti contemporanei di Warhol. Poi, uscendo dal mondo del cinema, Cronenberg nel 2008 ha trasposto per il palcoscenico La mosca, per il Théâtre de Châtelet e per l’Opera di Los Angeles. Rivolgendosi alla letteratura, ha debuttato nel 2014 col suo primo romanzo, Consumed. Questo lavoro creativo e inquietante è stato adattato per il palcoscenico dal Teatro di Brema nel 2015 e attualmente sta per essere sviluppato per la televisione.
Il riconoscimento del contributo di Cronenberg al mondo dell’arte e della cultura include la sua nomina a Officer dell’Ordine del Canada nel 2003, a Companion dell’ordine del Canada nel 2014, all’investitura nell’Ordine delle arti e delle lettere di Francia nel 1990 e alla Legione d’onore nel 2009. Cronenberg è stato inoltre insignito del riconoscimento di Fellow del British Film Institute nel 2011.



Fonte: La Biennale