Non essere cattivo è l’ultima opera di Claudio Caligari,
scomparso prematuramente pochi mesi fa, e finito postumo. La storia è una di quelle più usate cinematograficamente,
ovvero l’assunzione e abuso di droga.
Tuttavia, in questo film, il contesto è dotato di nuova linfa vitale. Perché come il regista ha già dimostrato nella sue pellicole precedenti, come documentari e il lungometraggio Amore Tossico (1983), il mondo della droga non coinvolge solo chi la assume, ma anche chi prova a non farne parte.
Tuttavia, in questo film, il contesto è dotato di nuova linfa vitale. Perché come il regista ha già dimostrato nella sue pellicole precedenti, come documentari e il lungometraggio Amore Tossico (1983), il mondo della droga non coinvolge solo chi la assume, ma anche chi prova a non farne parte.
Non essere cattivo abbandona i luoghi comuni e toglie i
filtri; le persone che fanno parte di questo mondo, sono per la maggior parte
disperate a causa di vicende prevalentemente economiche e se non si trova un
lavoro onesto, si accontentano di far parte di questi circolo vizioso. Chi
sceglie questa strada, facendo male prevalentemente a sé stesso, cerca di
rendere meno gravosi i problemi agli altri componenti familiari, insieme alla
mancanza di una speranza positiva per il futuro.
Peccato che poi, chi fa parte di questo mondo, venga catapultato nell’inferno dell’autodistruzione, e in assenza di un Virgilio pronto a sacrificare sé stesso ed i propri interessi, l’inevitabile fine è l’implosione.
Peccato che poi, chi fa parte di questo mondo, venga catapultato nell’inferno dell’autodistruzione, e in assenza di un Virgilio pronto a sacrificare sé stesso ed i propri interessi, l’inevitabile fine è l’implosione.
Vittorio e Cesare, i protagonisti della pellicola, sono più
che fratelli, ma essi non sono altro che due facce della stessa medaglia; solo
che un risvolto rimarrà sfregiato, mentre l’altro cadrà nel vuoto, senza un
biglietto di ritorno.
Uscito lo scorso 8 settembre e presentato Fuori Concorso
alla 72°Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Non essere
cattivo, ambientato nell’Ostia degli anni ’90, è l’ultimo lavoro del poco
prolifero ma penetrante Caligari dopo ben 17 anni da L’odore della Notte (1998)
e fortemente voluto da Valerio Mastrandrea.
Scritto da Caligari stesso, Francesca Serafini e Giordano Meacci, il film è molto giovane a livello di cast con l’ottima prova di Luca Marinelli (già visto ne La solitudine dei numeri primi e in Tutti i santi giorni), Alessandro Borghi, Silvia D’Amico e Roberta Mattei.
Scritto da Caligari stesso, Francesca Serafini e Giordano Meacci, il film è molto giovane a livello di cast con l’ottima prova di Luca Marinelli (già visto ne La solitudine dei numeri primi e in Tutti i santi giorni), Alessandro Borghi, Silvia D’Amico e Roberta Mattei.
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