martedì 15 maggio 2018

A Beautiful Day - You were never really here


Joe (Joaquin Phoenix) è un ex marine e agende FBI, che vive nella sua casa d’infanzia e si prende cura dell’anziana madre. La sua vita, però, non è facile perché è tormentata da continui flashback del suo passato violento.
Joe si guadagna da vivere liberando delle giovani ragazze dalla schiavitù sessuale. Un giorno viene contattato da un famoso politico newyorkese, che crede che sua figlia Nina sia stata rapita da una di queste organizzazione e che sia stata costretta a prostituirsi. Il coraggioso ex militare accetta il lavoro e grazia al suo sangue freddo riesce a liberare la ragazzina, ma scopre che dietro al suo rapimento ci sono delle persone corrotte e molto potenti.



Scritto e diretto dalla cineasta scozzese Lynne Ramsay e liberamente tratto da un racconto breve di Jonathan Ames, il film si basa su inquadrature fatte di primi e primissimi piani che raccontano la devastazione mentale di un singolo per raccontare quella di un paese, di un mondo totalmente privo di morale e scrupolo.
A Beautiful Day è un film che ragiona e funziona scena per scena, che racconta una realtà allucinata, tormentata, resa autentica dalla fotografia fredda e sporca.

Joe agisce con la violenza, l’unica arma che conosce: tuttavia, il suo desiderio di vendetta si contrappone a quello della protezione e della tenerezza nei confronti della madre e della ragazzina abusata che salverà.
Le scene di violenza più cruda sono destinate al fuori campo, l’empatia non è richiesta.
A Beautiful Day vede la presenza di Joaquin Phoenix in veste di protagonista che regala una delle sue migliori interpretazioni fatte di mugugni, azioni, comunicazione verbale e non, che ben si adatta ad un film quasi senza dialoghi, narratore di un’esperienza post-traumatica.
Un film che dà quasi più importanza alla musica e ai suoni, grazie ad una colonna sonora potente e stravolta realizzata da Jonny Greenwood (chitarrista dei Radiohead, con il quale Ramsay ha collaborato anche per … e ora parliamo di Kevin).



Articolo integrale su My Red Carpet

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