sabato 27 febbraio 2016

Academy Awards: nascita, vita e votazioni dei Premi Oscar

Manca davvero poco alla cerimonia degli Oscar e il mondo si sta scatenando tra pronostici e preferenze di vittoria.
Ma come sono nati gli Oscar e come vengono conferiti?

 


Partiamo dal principio.


Pare che durante una cena a casa propria, il capo della MGM Louis B. Mayer ed i suoi ospiti discutevano riguardo alla creazione di un’organizzazione a beneficio dell’industria cinematografica.
Una settimana dopo, trentasei invitati da tutte le sezioni creative dell’industria cinematografica si recarono al Los Angeles’s Ambassador Hotel per ascoltare il proposto di fondare la International Academy of Motion Pictures Arts and Sciences. I punti della corporazione vennero presentati e venne eletto Douglas Fairbanks come presidente.
La prima cerimonia fu il 16 maggio 1929 al Roosevelt Hotel’s Blossom Room con 270 partecipanti, anche se vincitori erano stati annunciati tre mesi prima. L’anno successivo mantenne i vincitori segreti, riservandosi solo di dare la lista dei vincitori ai giornali per dare la pubblicazione alle 11 di sera.
Dopo il secondo anno, l’entusiasmo per i premi era tale che la stazione radio di Los Angeles produsse la diretta.
Mano a mano che la cerimonia degli Oscar ed i suoi premi acquisivano maggior prestigio e valore, vennero introdotte gradualmente le varie sezioni, esistenti tutt'oggi e che tutti conosciamo.
Ad esempio Miglior Colonna Sonora e Canzone vennero istituite come categorie nel 1935, mentre l'anno successivo vennero introdotte quelle per il Miglior Attore/Attrice non Protagonista.
Nel 1938 venne presentato per la prima vota l’Irving G. Thalberg Memorial Award e nel 1939 venne introdotta la categoria per i Miglior Effetti Speciali (scissi in due sezioni, visivi e sonori nel 1964).
La categoria del Miglior Documentario venne istituita nel 1941 mentre nel 1947 venne conferito il primo premio al Miglior Film Straniero a Sciuscià di Vittorio De Sica; essa divenne categoria riconosciuta solo 9 anni più tardi.
Nel 1957 venne istituito il premio Jean Hersholt Humanitarian Award.
Nel 1969 la cerimonia degli Oscar venne trasmessa per la prima volta a livello internazionale.
Solo nel 2002 venne istituita la categoria per il Miglior Film di Animazione, mentre nel 2010 la categoria del Miglior Film venne ampliata da cinque fino ad un massimo di 10 titoli.

 


Ma come nacque il nome Oscar?


 Il nome Oscar in realtà è solo un nomignolo dall’origine un po’ incerta: pare che un’impiegata, tale Margaret Herrick, dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, vedendo la statuetta sopra un tavolo, le parve che assomigliasse a suo zio Oscar; tuttavia il premio è intitolato come Academy Award of Merit.
La statuetta in questione, alta circa 34 cm e placcata d’oro del valore commerciale di poco meno di 300 dollari, rappresenta un cavaliere nudo che immerge la sua spada da crociato nella bobina della pellicola di un film, con cinque fessure che dovevano rappresentare i cinque rami originali dell’Academy, ovvero produttori, registi, attori, scrittori e tecnici.
 


Nomination e votazioni


Ogni ramo dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences vota per la propria disciplina e chi fa parte dei votanti ottiene la carica mediante precedenti nomination agli Oscar, raccomandazione di due membri del settore oppure su invito perché si è dato un gran contributo al settore filmico con film di grande successo commerciale o di critica (ad oggi sono più di 6.000).
Il film che vuole concorrere ai Premi Oscar deve avere una durata minima di 40 minuti (tranne, ovviamente, i film che concorrono per le sezioni dei cortometraggi) e deve essere uscito nelle sale (americane, almeno) nel corso dell’anno solare appena concluso.
Se un film soddisfa tutti i criteri che sono necessari, produttori e distributori del film stesso presentano domanda di ammissione alle categorie varie per cui si voglia che il film possa concorrere.
Verso la fine di dicembre di ogni anno, la Reminder List (la lista dei film ammessi per essere votati) è inviata a tutti i votanti, per effettuare una prima selezione e quindi le nomination. Ogni votante vota solo per la sua categoria nella quale è iscritto.
Generalmente ogni iscritto può scegliere la sua cinquina della sua categoria, dando un ordine di preferenza. Il voto deve essere inviato (oggi telematicamente, un tempo si spedivano le schede di valutazione) all’Academy stessa e il sistema è supervisionato dalla Pricewaterhouse (Pwc), multinazionale specializzata in contabilità.

A conclusione della prima tranche di votazioni, vengono decretate quelle che saranno le nomination che vengono annunciate ogni verso la metà di gennaio solitamente con una conferenza stampa, mentre dal 2017 tramite video pre-registrati.
Con le nomination in mano, i votanti dovranno votare ancora per dare la propria preferenza di vittoria.
Nel caso della scelta per la categoria del Miglior Film tutti sono adibiti a votare, mentre per il Miglior Film Straniero, documentario e di animazione, i candidati sono selezionati da comitati ad hoc composti da membri provenienti da tutti i rami della produzione cinematografica.
Il sistema di votazione è quello maggioritario, ovvero la vittoria arriva con il 50% + 1, mentre per il Miglior Film si utilizza quello preferenziale o alternativo; esso è un po’ più articolato e oltre a complicare la vita a chi deve capire, paradossalmente favorisce i candidati che fanno parte della seconda/terza posizione che viene decretata a preferenza da chi vota (il Los Angeles Times ha cercato di dare una mano visiva per poter capire al meglio).
 


Ogni membro votante deve dare un ordine alle proprie preferenze, andando dal film più sgradito al più gradito e se alla fine, dopo aver contato i voti, non si ha un candidato con il 50% + 1 dei voti, si parte al riconteggio di tutti i voti ponendo una classifica che va dall’ultimo al primo (o viceversa che dir si voglia) stabilendo il candidato con il minore numero di voti. I voti di questo candidato, l’ultimo in classifica, vengono addizionati al candidato che si trova nella seconda posizione della lista. Se si arriva al 50% + 1 si ha un vincitore, altrimenti si fa una terza manche di votazioni, dove i voti del penultimo della lista vengono accorpati al terzo candidato più scelto. E via dicendo finché non si ha in mano un vincitore.

Il linea teoria questo tipo di votazione darebbe concretezza del consenso popolare (dei votanti), che metterebbe tutti d’accordo.
Tuttavia ci si chiede se il complicarsi la vita sia frutto di poter manovrare meglio la votazione sotto mentite spoglie o se sia davvero (ma lo sarà davvero?) un sistema più equo di premiazione?
 

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