venerdì 7 ottobre 2016

"Qualcosa di nuovo" - L'incontro che cambia la vita

Di Emanuele Paglialonga


Something Old, Something New. Qualcosa di vecchio, Qualcosa di nuovo.
Erano i titoli dei due episodi conclusivi dell’ottava stagione di How I Met Your Mother.
Il trasferimento in Italia per Marshall e Lily, le nozze di Barney e Robin, durante le quali Ted avrebbe conosciuto finalmente la sua anima gemella.
Un vecchio e logoro divano rosso simbolo dell’amicizia fra Ted, Marshall e Lily: qualcosa di vecchio.
La ragazza con l’ombrello giallo: qualcosa di nuovo.
Equilibrio. Che viene a mancare quando in un film come Qualcosa di nuovo c’è molto di vecchio e poco di nuovo.

 
Il nuovo film di Cristina Comencini (un anno dopo Latin Lover) è tratto da una pièce teatrale della stessa regista (La scena) è stato sceneggiato assieme alla figlia (Giulia Calenda) e a Paola Cortellesi; la storia ruota attorno a due amiche di vecchia data (interpretate dalla Cortellesi, appunto, e Micaela Ramazzotti) molto diverse fra loro, che si trovano invischiate senza saperlo e senza volerlo in un triangolo amoroso con un ragazzo molto più giovane di loro (Eduardo Valdarnini) e che cambierà le loro vite.

L’impianto del film rimane in buona parte teatrale, diversamente da quanto accaduto lo scorso anno con Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno, adattato per il grande schermo dopo molte tournée e anch’esso con la Cortellesi protagonista e co - sceneggiatrice.
Lì si ricostruivano le vicende della protagonista a partire da un monologo in cui lei puntava una pistola contro un poliziotto dopo aver perso il lavoro.
In Qualcosa di nuovo ci si concentra sull’evoluzione di due storie sentimentali, con numerose entrate e uscite di scena, discussioni e equivoci, per poi arrivare alla scena clou, in cui tutto salta fuori e viene scoperto (che non è irricevibile ma di più per quanto è sopra le righe) ed a un finale improbabile, totalmente scollato dalla realtà.
Il film parte bene, i personaggi sono ben definiti e piano piano si sviluppa l’interesse per le loro vicende; ma il rischio di trasformarsi in cine-panettone è dietro l’angolo.

La coppia Cortellesi–Ramazzotti funziona magnificamente ed è attualmente l’unica a reggere senza problemi, fra le tante proposte nei film italiani degli ultimi anni: bisognava passare attraverso Buy – Ferilli (Io e lei) , Ramazzotti – Bruni Tedeschi (La pazza gioia) , Buy – Golino (La vita possibile) per arrivare ad un duo funzionale, dove l’una fa da contrappeso all’altra finendo quasi ad invertirsi i ruoli.
 
Il miglior lavoro di scrittura del film è costruito, infatti, attorno ai personaggi, credibili e ben definiti (almeno nella prima parte).
Da almeno un paio d’anni, ovvero da Scusate se esisto! del 2014, del marito Riccardo Milani, la Cortellesi co – sceneggiatrice dei film di cui è protagonista porta sempre una ventata di freschezza e originalità. In questo film, la coppia con la Ramazzotti è qualcosa di nuovo.
Il resto è già visto, meglio dimenticare. 

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