mercoledì 18 maggio 2016

The Nice Guys - Un film da montagne russe

Di Egidio Matinata

 
The Nice Guys è un film divertentissimo; una cosa molto banale da dire, ma è certamente un giudizio vero e sincero (e spesso il vero e il banale coincidono).
Si esce dal cinema con il sorriso in volto dopo essere stati sballottati sulle montagne russe per quasi due ore e si avrebbe voglia di continuare a seguire le avventure dei personaggi che sono appena abbandonati.
 
La strana coppia di protagonisti che guida questa folle carovana è composta da Jackson Healy (Russell Crowe), picchiatore su commissione, e Holland March (Ryan Gosling), un goffo detective privato.
Si ritrovano nella Los Angeles degli anni ’70 (libertina, stravagante decisamente trendy, ma anche “marcia, dove lo smog ricopriva tutto come una crosta, e in cui Hollywood Boulevard era diventata un letamaio di pornografia”) per risolvere il caso di una ragazza scomparsa e la morte di una porno star che apparentemente non sembrerebbero collegate, ma che in realtà nascondono una cospirazione molto più grande di quanto possano pensare.
Rispetto a quanto si potrebbe pensare, il film si appoggia certamente sulle spalle dei suoi due ottimi interpreti, ma prima ancora è una sorta di reinterpretazione/rilettura/parodia della letteratura hard-boiled e del cinema noir e poliziesco.
Volendo, si potrebbe dire che il film di Shane Black è un coktail di Ellroy (anche se effettivamente non si tratta di uno scrittore hard-boiled) e Il Grande Lebowsky, il tutto agitato nello shaker del Buddy movie.
Nella struttura si avvicina molto (ma senza aderirvi mai fino in fondo) al poliziesco e al noir, lasciando allo spettatore la sensazione di essere sempre un passo indietro rispetto all’evoluzione della storia e rispetto a ciò che sanno (o pensano di sapere) i protagonisti. Così, man mano che la trama si dipana, gli indizi vanno al loro posto e i casi iniziano ad assumere una forma e una logica; così iniziamo a conoscere sempre di più il passato, i dettagli e le sfumature dei protagonisti.
 
Merito di Black e del suo co-sceneggiatore Anthony Bagarozzi è anche quello di impostare l’azione (non intesa come scene d’azione) tanto sul piano verbale, quanto su quello fisico; il relazionarsi di Healy e March, sia tra loro che con gli altri personaggi, è efficace nei dialoghi ma anche nei momenti di scontro fisico, in cui sentiamo ogni tonfo, ogni scontro e ogni colpo, a volte anche eccessivamente (alla Bud Spencer e Terence Hill).
Ma questo eccedere non da mai fastidio, anche se il registro del film non è improntato esclusivamente nell’andare sopra le righe; c’è anche una vena drammatica, molto lieve e ben calibrata che agisce sullo sfondo.
The Nice Guys è grande cinema di intrattenimento, leggero e divertente, ma solo all’apparenza senza pretese. Nel cast spicca la bravissima e giovanissima Angourie Rice (si, a volte sugli attori bambini si prendono abbagli enormi, ma in questo caso è davvero impossibile non vederne la bravura), oltre a Crowe e Gosling, coppia inedita di eroi fuori dagli schemi e anche maledettamente idioti, che, come in tutte le grandi storie, cambiano rimanendo sostanzialmente gli stessi, in un’avventura ironica, assurda e spensierata.

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