venerdì 15 settembre 2017

Dunkirk - Questione di tempo

 
Terra. Aria. Acqua.
Ma anche fuoco.

Dunkirk è un insieme di questi elementi che, pur essendo trattati singolarmente, contribuiscono a formare testo e contesto.
Christopher Nolan è sempre stato abile a giocare con il tempo in contemporanea, tra i personaggi delle sue pellicole e tra queste e gli spettatori.
E proprio in questo senso il regista ha voluto assemblare un film sul tempo vissuto dai personaggi appartenenti ad uno dei primi tre elementi.
 

Terra.
I soldati inglesi che vivono il tempo che li sottrae al rientro in patria, come una crescita di attesa per le navi che giungeranno a soccorrerli, ma anche di noia da impotenza, illusione nei confronti di un futuro più roseo e illusione di aver veramente se stessi come un fallimento per i propri cari e di aver concepito il nemico come il male assoluto.

Aria.
La contraerea inglese che vive il proprio tempo in una tensione continua; ogni momento potrebbe essere opportuno e decisivo per le sorti dell’esercito britannico che attende il ritorno a casa. Ogni istante passato in volo è calcolato, ogni mossa calibrata alla perfezione.

Acqua.
Le navi di semplici cittadini inglesi che decidono di loro spontanea volontà di salvare quei ragazzi dall’altra parte della Manica. Ore di apprensione, di scoperta verso l’ignoto, di consapevolezza del proprio dovere verso chi li difende.
Giorni, ore, minuti. Tempi differenti che Nolan ha incastrato insieme. Come dire, il tempo è sommariamente relativo, l’importante è ciò che si svolge (o non si svolge) nel frangente considerato.
Minuti ed ore di tre tempi differenti che raccontano la storia sia del singolo che della collettività.

Ma anche fuoco.
Lo zampillìo negli occhi di chi aspetta speranzoso di tornare a casa e la fiammella di vita che si riaccende all’avvicinarsi concreto di questa probabile realtà.
Il fuoco che arde dietro e con l’impegno di difendere quei ragazzi impotenti e di trarli in salvo. 

Con Dunkirk, Nolan ha risfoderato il tema della seconda guerra mondiale di cui si è già detto molto nella storia del cinema. Il suo sguardo rinnova il genere, anzi, si appresta ad essere un punto di partenza.
Il racconto non è tanto narrativo, ma la trasmissione del vissuto avviene in contesti non verbali. Roba di una semplicità disarmante, ma a differenza di uno Spielberg che, con una lunga sequenza raccontava alla stessa maniera lo sbarco in Normandia, qui (come detto sopra) Nolan racconta tempi e luoghi differenti come una sol cosa.
Tre linee temporali che riconducono allo stesso tempo relativo, non avrebbero reso Dunkirk il punto di partenza per il genere di guerra, senza l’amalgama con il tecnicismo.
Un ritorno alla pellicola, una predisposizione all’ambizione e alla comunicazione, magari enigmatica, ma che permette allo spettatore di potersi misurare con quello che vede, di alimentare il gioco-forza con il regista stesso.

sabato 9 settembre 2017

Cinevoti ai film visti alla Mostra del Cinema di Venezia!

Anche la 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia si è ormai conclusa.
In attesa di conoscere i possibili vincitori di questa Mostra, stelle, stelline e stellette per tutti i gusti, date ai film visti a Venezia!

Downsizing
**1/2
Nico, 1988
***
First Reformed
**1/2
The Shape of Water
****
Human Flow
*1/2
Our Souls at Night
**
Lean on Pete
**1/2
Diva!
**
Suburbicon
***
Brawl in Cell Block 99
**1/2
The Old Dark House (Il Castello Maledetto)
***
The Leisure Seeker (Ella & John)
***1/2
Ryuichi Sakamoto: Coda
***1/2
Caniba
**
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
****
Michael Jackson’s Thriller 3D
****
Making of Michael Jackson’s Thriller
****
Sandome No Satsujin (The Third Murder)
***
mother!
*1/2
Gatta Cenerentola
**
Jim & Andy: The Great Beyond
****
Ammore e Malavita
***
Sweet Country
**1/2
Brutti e Cattivi
*1/2
Le fidèle
**
Hannah
**1/2
Jusqu’à la garde
***1/2