lunedì 9 settembre 2013

Locke

Locke, il film innovativo e la sorpresa incantevole di questa edizione veneziana.
85 minuti di pura realtà, una macchina e un telefono.
Questa pellicola, diretta da Steven Knight, è interpretata unicamente da Tom Hardy, il vero protagonista di questo film.

Hardy interpreta Ivan Locke, un uomo che dopo molti sacrifici e sudore, ha costruito una vita lavorativa che lo soddisfa e ha una famiglia perfetta.
Tutti questi muri di convinzione e la sua stessa vita gli crolleranno addosso, pesantemente.
In viaggio da Birmigham a Londra, in 85 minuti di pellicola davvero reali, senza stacchi temporali di alcun genere, Locke si troverà a fare i conti con la propria vita ed i suoi errori: uscito presto da lavoro si troverà,tramite un'imprevedibile pazienza e coraggio, a raccontare attraverso un semplice telefono,
che non farà altro che squillare, alla propria famiglia, a sé stesso e noi spettatori, del tradimento avvenuto una sola volta con una ex-collega, nei confronti della moglie, in procinto di partorire e senza alcuno al mondo, che sta andando ad assistere, e agli effetti collaterali sul suo matrimonio appunto, e sul lavoro, da gestore, l'indomani, di una colata storica di calcestruzzo che dovrà guidare tramite cellulare.
Insomma, come veniamo catapultati all'interno di questa macchina, una qualunque in mezzo ad un'autostrada, e ne conosciamo e comprendiamo i problemi, le emozioni, i monologhi serrati che Locke fa nei confronti del padre "immaginario", la calma con cui gestisce gli insormontabili problemi, ne veniamo tirati fuori al termine della sua corsa, narrativa, di sincerità e alla vita

Un'insuperabile prova d'attore, che è riuscito a trasmettere emozioni, per la maggior parte con la comunicazione non verbale, fatta di gesti, movimenti degli occhi, espressioni facciali, che comprendiamo e facciamo quasi nostre, condividendole con lui.
Un'ora e mezza circa dove si rimane incollati davanti allo schermo, e dove Hardy ha dato prova di essere davvero brillante e Knight con lui, per la sequenza d'inquadrature e dialoghi e per l'originalità della situazione, dentro una macchina.
Un peccato che fosse stato presentato fuori concorso, perché merita davvero e avrebbe potuto vincere qualche premio non indifferente.


Giudizio personale e complessivo: 8 e mezzo / 10!

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