lunedì 5 dicembre 2016

Una vita da gatto (di Kevin Spacey)

Di Emanuele Paglialonga


Dopo essere uscito in America lo scorso agosto, si appresta a fare il suo esordio in Italia mercoledì 7 dicembre, Una vita da gatto (Nine Lives) diretto da Barry Sonnenfeld e interpretato da Kevin Spacey, Jennifer Garner e Christopher Walken.  

Il film racconta la storia del miliardario Tom Brand (Spacey), interessato esclusivamente alle proprie ricchezze e alla costruzione di un nuovo grattacielo, gigantesco come il suo ego; poiché da troppo tempo trascura ormai gli affetti familiari, andrà incontro suo malgrado ad una punizione, il cui garante sarà un bizzarro gattaro (Walken): in seguito a un incidente, Tom si ritroverà imprigionato nel corpo del nuovo gatto di famiglia, mentre il suo corpo umano giace in coma in ospedale.
Potrà tornare alla sua vita di tutti giorni se riuscirà a essere prima di tutto un bravo animale domestico, e poi un bravo essere umano.

Il film non ha goduto di ottima fama negli States, gli incassi sono stati di circa 44 milioni di dollari: niente fuochi d’artificio.
Il film non è malvagio, ma l’interesse è generato evidentemente dal faccione che domina la locandina assieme alla foto del gatto, quello di Kevin Spacey. 

L’altra star è Christopher Walken, qui in un ruolo bizzarro, un po’ come ne La famiglia Fang, di Jason Bateman uscito in Italia alla fine di agosto. Il suo personaggio ricorda molto quello di un’altra non più giovane star, Steve Buscemi ne Mr. Cobbler e la bottega magica del 2014 (in Italia da luglio) di Tom McCarthy.
Lì Buscemi era un vecchio amico del protagonista, interpretato da Adam Sandler, sempre pronto a aiutarlo nei momenti di difficoltà, e sia in quello che in questo caso c’entrava la magia.

Sandler era un calzolaio che ogni volta che indossava le scarpe riparate con una vecchia macchina si trasformava nel loro proprietario. In Una vita da gatto la trasformazione avviene a seguito di un incidente durante una colluttazione, ma è permanente e vincolata al modo di comportarsi del protagonista, che rischierà anche di rimanere intrappolato per sempre in un corpo felino, proprio lui che i gatti li detesta. 

Si è di fronte a una commedia per famiglie godibile, in grado di affrontare con una leggerezza mai banale, tematiche complesse, dal rapporto padre-figlia, al senso da dare alle proprie esistenze.
Il rapporto tra la bambina ed il padre è reso con grande sensibilità e molto interessante e divertente è la scelta di far arrivare per prima lei a realizzare che, forse, dentro quel gatto si nasconde qualcuno di familiare.

Un film che riesce, infine, ad ammonire bonariamente gli spettatori sulle priorità delle nostre esistenze. 

Nessun commento:

Posta un commento