giovedì 5 settembre 2013

70 Future Reloaded

La giornata di apertura della settantesima edizione del Festival del cinema veneziano, si conclude con un film collettivo, 70 Future Reloaded, costituito da 70 cortometraggi tra i 60 e i 90 secondi dove 70 grandi registi, che hanno già avuto a che fare con la biennale cinema portandovi i loro i film, tra cui alcuni da Leone d'Oro e pluripremiati, e che respirano cinema e lo vivono appieno ogni giorno, cercano di farci riflettere sulle condizioni che la settima arte sta vivendo e delle brutte pieghe che devono essere evitate.


Una sfida , ma anche una testimonianza riposta in queste "pillole" che ci fa riflettere sullo sviluppo del cinema in almeno due termini: l'ispirazione alla vita quotidiana, alla realtà, e ai grandi registi del passato.
Essenzialmente è la vita di tutti i giorni che induce a riflettere su un determinato argomento, come potrebbe essere la condizione sociale.
 Perchè noi non ce ne accorgiamo ma gli ostacoli li abbiamo tutti, ogni giorno, chi più chi meno, ma sono sempre li a sorprenderti. In questo senso è opportuno citare il corto "scarpette rosse"di Bertolucci che esprime al meglio su come il cinema sia in un equilibrio precario, sempre mutevole, forse più degli esordi, e di quanti muri bisogna abbattere per poter raggiungere l'obiettivo che si ha, tra cui  il fatto di poter trasmettere agli altri lo stesso patimento e ragionare sul da farsi.
Un cinema mutevole, com'è questo,  deve trarre ispirazione dalla strada piena sia di problematiche da portare sullo schermo ma anche assai piena di talenti che senza esitazione mostrano le loro abilità.
Un'abilità tra tante che queste persone hanno, è proprio il fatto di continuare, intestardirsi come un mulo per continuare la propria esistenza, sormotando i problemi, senza piangersi addosso, perchè in primis non servieebbe a nulla e ciò provocherebbe ulteriori problemi.
Ed ecco che qui scendono in campo i grandi artisti del passato: sono loro che danno una spinta al nuovo cinema ad affrontare il punto cruciale di cui sopra.
Sono Orson Welles, Charlie Chaplin, Hitchock, ecc, che o partendo dal nulla, e/o dandosi inconsapevolmente la mano, si sono aiutati a costruire questo grande telaio che mette insieme tutti i fili per tessere una tela da settima arte.

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